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Settimana della musica contemporanea

Lunedì 20 – Sabato 25 maggio 2019
Sala Musica e Auditorium f.lli Olivieri del Conservatorio Cantelli. Sei concerti invariabilmente alle ore 17,00

Ingresso libero

Comunicato relativo alla manifestazione in oggetto: ovvero la Settimana dedicata alla Musica Contemporanea (curata con puntuale precisione e partecipe entusiasmo anche quest’anno dal Vice Direttore del Cantelli, Alessandra Aina), manifestazione che si terrà da lunedì 20 a sabato 25 maggio 2019 con concerti a cadenza giornaliera invariabilmente alle ore 17 (presso la Sala Musica del Cantelli nonché, nel solo caso di giovedì 23, presso l’Auditorium f.lli Olivieri).

Una settimana davvero densa di contenuti – che giungerà subito dopo la due giorni volta a celebrare il 200° di Clara Schumann (17-18 maggio, come da precedente comunicato) ovvero una settimana che si ripresenta come già gli scorsi anni a fine stagione. Una stagione particolarmente densa che ha visto una vasta partecipazione di pubblico alle svariate manifestazioni proposte dall’ISSM novarese, dal Mondo della chitarra al recente acclamato Festival Fiati, alla rassegna dei Concerti del Cantelli conclusasi appena pochi giorni or sono con la spettacolare formazione di due pianoforti; mentre già i ‘nostri’ giovani strumentisti stanno scaldando i muscoli e i motori – o più propriamente gli strumenti – in prospettiva del programmato concerto dell’Orchestra del Conservatorio al Teatro Coccia che si terrà giovedì 30 maggio 2019 alle 21, musiche di Debussy (Rapsodia per clarinetto e orchestra) Beethoven (Quinto Concerto detto ‘Imperatore’) e Musorgskij (i pirotecnici Quadri da una esposizione). SAVE THE DATE.

E dunque la musica contemporanea. Come già ci accadeva di osservare lo scorso anno, una scritta ben visibile sulla sommità della torinese GAM, la civica Galleria di Arte Moderna, recita espressamente: “Every Art has been Contemporary Art», ogni arte è stata arte contemporanea. Certo, fa un po’ effetto pensare che Bach fosse un ‘contemporaneo’ (per dire, dei suoi coevi Haendel o Scarlatti) e così pure Beethoven, o Mendelssohn o Brahms a loro volta (alla loro epoca) autori ‘contemporanei’. Ma tant’è, non lo si può negare.
Quando il grande pubblico pensa alla musica contemporanea di norma si riferisce alla ingente produzione del ‘900, dimenticando che il ‘900 è ormai storicizzato e stiamo quasi concludendo il secondo decennio del XXI secolo.
La musica procede, come tutte le arti: la produzione non si può certo arrestare anche se sono cambiate le metodologie, i canali produttivi, muta il pubblico, mutano i gusti, i luoghi di frequentazione e la fruizione della musica, si aggiungono elementi tecnologici e quant’altro. Ma la creatività resta.
Per un Conservatorio poi fa parte a pieno titolo delle attività formative offrire agli studenti opportunità per familiarizzare con la musica più recente che, ça va sans dire, così come il Barocco o la Musica antica, richiede particolari tecniche, conoscenze, approcci interpretativi e via dicendo.
Ecco allora anche quest’anno, a primavera ormai inoltrata, una settimana intera dedicata per l’appunto alla musica del nostro tempo.
Così scrive espressamente il Direttore del Cantelli, Roberto Politi ben sintetizzando ancora una volta il senso, la ratio di siffatta iniziativa, in apertura della specifica brochure consacrata all’evento (presentazione entro la quale ci permettiamo alcune sottolineature):

Ritorna la Settimana della Musica Contemporanea, con una serie di sei concerti interamente dedicati alle composizioni degli ultimi decenni: la programmazione spazia dal ‘900 alle composizioni più recenti, alcune addirittura di qualche settimana fa. Abbiamo voluto infatti dare spazio ai nostri allievi tanto nella veste di interpreti, ma soprattutto di compositori, affinché i loro lavori non siano esperimenti virtuali destinati a rimanere in fondo ai cassetti, ma piuttosto musica viva, da ascoltare.
Molto interessante l’appuntamento del 24 maggio laddove gli artisti ospiti eseguiranno le partiture commissionate in dicembre alle classi di composizione, in occasione del seminario dedicato a “Tubi&Corde”.
La giornata inaugurale, dedicata alle composizioni per contrabbasso, ci farà scoprire tutte le possibilità timbriche e tecniche di questo strumento. Un grazie particolare a Michele Sarti, giovane compositore toscano, che ha scritto un Trio, con dedica alla nostra infaticabile e preziosa Alessandra Aina: sarà eseguito dai nostri allievi.
Una sei giorni di sicuro interesse per tutti i nostri fedeli compagni di viaggio di questa splendida avventura.

Porre in evidenza un concerto a discapito di un altro rischierebbe di far torto al variegato contenuto che la settimana stessa presenta: con pagine di innegabile rilevanza storica dovute ad autori quali il nipponico Takemitsu ed il sudamericano Ginastera, gli ormai ‘classici’ Prokof’ev e Bartók in occasione de proficuo ‘scambio’ con gli studenti del Conservatorio ‘Vivaldi’ di Alessandria, martedì 21 (e allora ecco anche gli omaggi ai numi tutelari Angelo Giardino e Carlo Mosso) in abbinamento all’ormai affermato alessandrino Alberto Colla: e intersecare le produzioni tra Conservatori, si sa, è un buon modo per favorire lo scambio artistico ed il dialogo.
Di rilievo una succulenta presenza del geniale Kúrtag testimoniato, nel pomeriggio del 22, sul versante pianistico (Duo Novalis), in abbinamento a Clementi (ovviamente il novecentesco Aldo e non già l’antico Muzio) nonché a Wolfgang Rhim.
E poi ecco i nomi degli ormai storicizzati Jolivet, Maderna e Stockhausen giù giù sino al più recente Liebermann (il pomeriggio di giovedì 23, in Auditorium ed un nutrito pool di cameristi).
E ancora, dopo la ricca kermesse del 24 maggio, dedicata a Tubi&Corde (con la rara e fascinosa presenza del didgeridoo dal suono arcano e dalle singolari potenzialità timbriche), pagine del sommo Sostakovic in chiusura dell’ultimo pomeriggio, il 25, inaugurato da una composizione fresca di stampa della ‘nostra’ giovanisssma compositrice e flautista Isabella Mancin interprete di se stessa, in un brano ispirato alla grande poesia simbolista.

Insomma un fitto contenuto con organici dissimili – dove c’è spazio per gli archi e gli ottoni, la voce, i legni, i due pianoforti ed altro ancora – che non mancherà di attrarre appassionati e studenti, critici ed addetti ai lavori, nella consapevolezza che la musica contemporanea non è qualcosa di ostile ed ostico, destinato a pochi, bensì – al pari di Bach, Beethoven o Brahms – patrimonio di tutti.
Conoscerla meglio vuol dire imparare a poco a poco ad apprezzarla (e perché no, ad amarla).

In allegato
* Pdf della brochure con i programmi in dettaglio dei singoli concerti.

 

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