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La viola protagonista: dal tardo Romanticismo al Novecento

Sabato 29 maggio 2021, ore 17

Ultimo concerto del mese (sabato 29 maggio) il diciassettesimo di stagione, dedicato alla viola, specie  nel ‘900. Protagonista Jone Diamantini  che offrirà innanzitutto una pagina brahmsiana, in origine scritta per clarinetto, poi si spingerà ad affrontare l’austero Hindemith ed il divertente Nino Rota. Note illustrative di Isabella Veggiotti.

La viola, il contralto degli archi, e il suo indicibile fascino timbrico. In apertura la seconda delle due sublimi Sonate op. 120 che Brahms consacrò al clarinetto, ma che ‘autorizzò’ anche in versione con la viola, confortato dal fido Joachim, dato il carattere autunnale, «rassegnato e malinconico» che ben si sposa col timbro velato dello strumento. Con essa egli prese congedo dall’universo cameristico: vero testamento spirituale del musicista di Amburgo che vi riversò equilibrio, saggezza, lirismo e amabile interiorità. Poi ecco la figura del poliedrico e proteiforme Nino Rota; abbinare il suo nome alle pellicole di Fellini è tutt’uno, e dire che Rota fu musicista di prima grandezza. Ne ascoltiamo una pagina di innegabile charme, lirica ed effusiva, ma anche innervata di ritmo nella sua sezione mediana. Infine Hindemith che fu eccellente violista, sicché al ‘suo’ strumento dedicò pagine immortali. È il caso della Sonata in programma, la quarta di un gruppo di pagine per archi, venuta alla luce nel 1919 articolata in tre movimenti che si susseguono senza soluzione di continuità. Significativo l’esplicito intento di esperire a fondo la tecnica della variazione. (A.P.)

Jone Diamantini viola
Francesco De Giorgi pianoforte

Johannes Brahms (1833-1897)
Sonata per viola e pianoforte in mi bemolle maggiore op. 120 n. 2
Allegro amabile
Allegro appassionato
Andante con moto

Nino Rota (1911-1979)
Intermezzo

Paul Hindemith (1895-1963)
Sonata per viola e pianoforte in fa maggiore op. 11 n. 4
Fantasie – Thema mit Variationen – Finale mit Variationen

presentazione di Isabella Veggiotti