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Il novecentesco Casella e Mendelssohn cameristico

Sabato 12 giugno 2021, ore 17 Il novecentesco Casella e Mendelssohn cameristico
In apertura la caselliana Serenata op. 46 del 1927, vero manifesto di Neoclassicismo. C’è spazio per atmosfere grottesche, humour, ironia, gaiezza e luminosità, ma anche per quella tipica cantabilità venata di malinconia che del musicista torinese è una vera e propria cifra: giù giù sino all’irresistibile motorismo di una sfrenata Tarantella. Quanto a Mendelssohn, il Trio op. 49 vide la luce nell’estate del 1839 ed ebbe la sua première a Lipsia il 1° febbraio dell’anno seguente, salutata da uno strepitoso successo. Opera vigorosa, dall’equilibrio perfetto, si apre con un Molto allegro di inarrivabile brillantezza, avviato da un lussureggiante tema del violoncello: ha un che di febbrile, nella sua magnetica concitazione, ma svela altresì passaggi lirici. Se l’Andante, memore di Beethoven, affascina per l’effusiva cantabilità, lo Scherzo, crepitante e leggiadro come una ridda di elfi, incalzante e vaporoso, rimanda al Sogno di una notte di mezza estate. Infine un Allegro dalle robuste scansioni, all’insegna di una sontuosa magnificenza esaltata dalla scorrevolezza, specie della parte pianistica. (A.P.)

presentazione di Raffaella Pavin

Tommaso Perissinotto clarinetto
Diego Cristofari fagotto
Eugenio Valle tromba
Marsiona Bardhi violino
Clara Ruberti violoncello

Alfredo Casella (1883-1947)
Serenata per cinque strumenti op. 46
Marcia. Allegro vivace e ritmico
Notturno. Lento e grave
Gavotta. Vivacissimo e spiritoso
Cavatina. Adagio molto e sentimentale ma senza parodia
Finale. Tarantella. Vivacissimo alla napoletana

Cristina Ballarini violino
Isabella Veggiotti violoncello
Ziqi Zhang pianoforte

Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847)
Trio in re minore per violino, violoncello e pianoforte op. 49
Molto allegro ed agitato
Andante con moto tranquillo
Scherzo. Leggero e vivace
Finale. Allegro assai appassionato

Ecco poi per sabato 19 giugno un programma equamente diviso in due parti: la prima dedicata all’euphonium e la seconda incentrata invece sul grande repertorio vocale.