Continuano i Concerti del Cantelli, indirizzati ad un ormai affezionato pubblico. Anche per la stagione 2020/21 la rassegna è a cura di Alessandra Aina.
Come già in febbraio e marzo, quattro saranno i concerti previsti in aprile: sabato 3, sabato 11, sabato 17 e sabato 24, invariabilmente alle 17, in diretta streaming dall’Auditorium Fratelli Olivieri.
I concerti si possono seguire liberamente (e gratuitamente) sul canale YouTube del Conservatorio al seguente link:
https://www.youtube.com/c/conservatoriocantellichannel
ovvero consultando direttamente la home page
del sito internet del Conservatorio:
https://consno.it/
Fa piacere segnalare una piccola, ma assai apprezzata e gradita novità: già dopo i primi due concerti di stagione, fin dallo scorso febbraio i pomeriggi musicali si sono potuti arricchire di accattivanti introduzioni, ricche di preziosi dettagli, curiosità e quant’altro. Così ad introdurre il concerto del Canaja Brass erano state le interpreti stesse, Erika Patrucco e Marina Boselli, mentre per il concerto del Trio Morgen provvide il pianista medesimo della formazione; in seguito i concerti di sabato 6 e 13 marzo hanno potuto avvalersi delle eleganti e raffinate note critiche della giovane pianista Giulia Ventura, in abbinamento al maestro Mario Coppola. Il 20 marzo poi è stata la volta del pianista e direttore d’orchestra Riccardo Bisatti mentre il 27 marzo ha visto gli interpreti stessi, i barocchisti Gabriele Marzella (clavicembalo) e Artem Dzeganovskij (violino barocco) prodursi in veste di illustratori dei contenuti.
E dunque il primo appuntamento di aprile, ovvero in assoluto il nono di stagione (sabato 3 aprile 2021) vedrà protagonista innanzitutto la viola: strumento dal timbro davvero affascinante che se non dispone obiettivamente di un repertorio così vasto rispetto al violino (o anche al violoncello) pur tuttavia, a ben guardare contempla non poche pagine, e in qualche caso di vere rarità si tratta che di norma non mancano di stupire il pubblico.
E allora ecco la giovane Martina Raschetti, già attiva sia in veste di solista sia in formazioni cameristiche e orchestrali. Ad accompagnarla al pianoforte l’esperto Francesco De Giorgi. In programma pagine del relativamente raro Bruch e di Carl Maria von Weber (di seguito il dettaglio dei brani previsti).
Uno strumento – la viola – che presenta non poche analogie con il pur dissimile clarinetto; tant’è che non poche opere sono per così dire interscambiabili (si pensi alle brahmsiane Sonate op. 120 per le quali è prevista la doppia opzione. La pagina di Bruch in programma, vagamente debitrice a modelli mendelssohniani, è in realtà la trascrizione della Romanza op. 85 originariamente per orchestra, che pur tuttavia non perde nulla del suo fascino nella ‘riduzione’ pianistica. Quanto a Weber nell’Andante e Rondò ungherese che ci viene proposto, brano innervato di energia zampillante, davvero «rivela la sua natura romantica, il suo vivacissimo pensiero musicale e una irrefrenabile gioia di vivere»: pagina che talora si presta ad una esecuzione con il fagotto, ad accentuarne ulteriormente la Stimmung ironica ed arguta.
A seguire il mozartiano Quintetto K 581 risalente al 1789, entro al quale la sonorità traslucida del clarinetto – per l’appunto – si appaia a quella degli archi. Di capolavoro assoluto si tratta, assieme al Concerto K 622. Uno strumento particolarmente caro a Wolfgang che lo ‘scoprì’ in epoca relativamente precoce e che poi ebbe modo di approfondire grazie soprattutto all’amicizia con il grande Stadler ed alla conoscenza della blasonata Orchestra di Mannheim. Una pagina trasparente e serena, nonostante le ristrettezze economiche in cui Mozart versava in quegli anni, attanagliato dai debiti e dal rarefarsi delle occasioni per prodursi nella onnivora Vienna.
Ad interpretarlo il giovane ed affermato clarinettista Gabriele Mercandelli già allievo del compianto ed indimenticabile maestro Sandro Tognatti, alla cui memoria lo si anticipava, l’allievo stesso intende espressamente dedicare l’esecuzione. Lo affiancherà la compagine degli archi formata da Jingzhi Zhang, Marsiona Bardhi violino, Jone Diamantini viola e Federica Di Gioia violoncello.
A introdurre il concerto ovvero agli ‘arcani’ delle pagine in programma, sarà la giovane violoncellista Isabella Veggiotti: con qualche aneddoto, alcune curiosità accanto a molti solidi e robusti riferimenti storici in grado di contestualizzare le composizioni medesime.