IL VIOLONCELLO DI BEETHOVEN E IL DIVERTISSEMENT NOVECENTESCO
Sabato 9 aprile, ore 17.00
“Auditorium Fratelli Olivieri”
Composte nel 1801, probabilmente in concomitanza con una rappresentazione a Vienna del Flauto Magico, le Sette variazioni sono basate sul tema del duetto tra Pamina e Papagheno: “Bei Männern, welche Liebe fühlen”. Maestro nell’arte della variazione, riscopriamo qui un Beethoven meno impetuoso proiettato verso un gusto ed una estetica propria del Classicismo. Composta sette anni dopo, la Sonata op. 69 va così amplificando il dittico sonatistico finora dedicato al violoncello dal compositore. Scritta negli stessi anni della Quinta mentre la sordità avanzava inesorabilmente, la Sonata si caratterizza per un perfetto equilibrio delle parti dal quale emerge l’idiomatica dialettica tra i due strumenti concertanti. Il concerto, oggi bipartito, proseguirà con la Suite op. 157b di Milhaud. Membro del Gruppo dei Sei il francese fa proprie tutte quelle novità esotiche del ‘900 traducendole in un personale linguaggio moderno e ironico. In chiusura i Cinque Pezzidi Šostakóvič, proposti in una trascrizione col clarinetto: brani graziosi valorizzati dal folklore russo, humor e spiccata cantabilità.
Ludwig van Beethoven
7 variazioni sul tema “Bei Männern, welche Liebe fühlen” dal Flauto Magico di W. A. Mozart
Sonata in La Maggiore
Allegro ma non troppo – Scherzo. Allegro molto – Adagio cantabile/Allegro vivace
Isabella Veggiotti violoncello
Francesco De Giorgi pianoforte
Darius Milhaud, Suite op. 157b
Ouverture – Divertissement – Jeu – Introduction et Final
Dimitri Šostakóvič, Cinque Pezzi per due violini e pianoforte (trascrizione)
Preludio – Gavotta – Elegia – Waltzer – Polka
Samuele Preda violino
Gaia Zecchini clarinetto
Valeria Aiazzi pianoforte