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Prima di ragguagliarvi sui prossimi appuntamenti, il nostro pensiero – con estrema tristezza – va all’indimenticabile collega Sandro Tognatti, scomparso prematuramente la mattina dello scorso 14 marzo, all’improvviso, per una tragica fatalità.
Clarinettista di vaglia, concertista e musicista a tutto campo, docente appassionato, lascia un vuoto incolmabile al Cantelli dove era apprezzato da generazioni di studenti, oggi in lutto per la sua perdita. Studenti che, con il cuore colmo di angoscia, pur ‘orfani’ del loro maestro, si sono laureati, numerosi, in occasione della recente sessione di esami, e che gli dedicheranno, in memoriam l’esecuzione del mozartiano Quintetto K 581 nel corso del prossimo concerto di sabato 3 aprile. Altre iniziative, volte a ricordare il collega, verosimilmente seguiranno.

Moltissimi gli affettuosi e partecipi messaggi di cordoglio pervenuti da tutta Italia (e anche dall’estero) alla Direzione e Presidenza del Cantelli, da parte di colleghi, amici, ex studenti Per chi lo desideri ecco il suo curriculum completo:

Sandro Tognatti si è diplomato con il massimo dei voti, sotto la guida di Raffaele Annunziata, presso il Conservatorio di Torino. Fin da giovane intraprende la carriera concertistica e vince numerosi concorsi nazionali ed internazionali. Negli anni 1986 e 1987 ha partecipato ad Assisi ai corsi di perfezionamento di Gervase de Peyer. Ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino anche in qualità di solista, con l’orchestra da camera “O. Respighi”, con l’Orchestra Sinfonica Italiana. Ha effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per numerose emittenti nazionali tra cui RAI, Mediaset, Radio Svizzera. Ha inciso per la casa discografica Idyllium. Si dedica in prevalenza ai concerti solistici e alla musica da camera in diverse formazioni. Si è esibito in Italia e all’estero per società ed in sale prestigiose, quali: “Teatro Regio” e “Piccolo Regio” di Torino, “MITO Settembre Musica”, “Mozart Festpiele” di Salisburgo, Sala “Nervi” di Città del Vaticano, “Concerto del millennio” a Kuala Lumpur, ottenendo sempre calorosi consensi di pubblico e di critica. È titolare della cattedra di clarinetto presso l’I.S.S.M. Conservatorio Statale di Musica “G. Cantelli” di Novara. È regolarmente invitato come membro di giuria ai concorsi. Di lui autorevoli musicisti hanno scritto: “…Mi ha fatto piacere ascoltare la sua esecuzione…” G. de Peyer. “…Sono rimasto molto favorevolmente interessato dal notevole livello tecnico e musicale della sua esecuzione ed interpretazione…” C. M. Giulini.

Qui di seguito riproduciamo uno dei ricordi della sua figura apparsi sui media, in particolare quello pubblicato dall’autorevole Corriere della Sera nelle pagine di Torino e Piemonte e, in forma diversa, anche sulla rivista «Musica» (Zecchini Editore).

Sandro Tognatti, musicista di razza impastato di humanitas
L’avevo sentito all’inizio della scorsa settimana, il caro Sandro Tognatti (classe 1963), da lunghi decenni docente di clarinetto presso il Conservatorio ‘Cantelli’ di Novara dove io stesso insegno: stimato collega al quale in molti eravamo legati da sincera amicizia. Cercava un libro introvabile per una tesi di laurea e si era dichiarato felice come un bambino, il pomeriggio stesso, per averlo inaspettatamente reperito in una biblioteca alla quale non aveva pensato.
Il suo curriculum era di tutto rispetto, musicista di razza e docente appassionato, rigoroso e pur impastato di profonda humanitas. S’era formato al Conservatorio ‘Verdi’ di Torino, sotto la guida di Raffaele Annunziata, ed aveva poi frequentato svariati corsi di perfezionamento. Concertista in formazioni cameristiche e come solista, aveva collaborato tra l’altro con l’Orchestra Sinfonica Rai di Torino, esibendosi in Italia e all’estero (al Regio, a Salisburgo, in Sala Nervi…).
Più volte accadde di trovarsi insieme in commissioni di esami e, soprattutto, di lauree. Non indulgeva a facili buonismi, e pure sapeva incoraggiare e guidare i suoi allievi che amava profondamente come un padre; li esortava a proseguire con tenacia e li aiutava a trovare se stessi, assecondandone le aspirazioni, indirizzandoli e consigliandoli grazie al bagaglio della sua lunga esperienza didattica ed interpretativa. Conosceva a menadito il repertorio ed era sempre alla ricerca di nuove pagine: sempre pronto a lasciarsi coinvolgere in nuove avventure musicali.
Aveva fatto parte del Consiglio Accademico, costantemente ponendosi al servizio dell’istituzione, con una generosità ed una abnegazione davvero singolari. Il ‘Cantelli’ tra le sue specificità annovera il prestigioso Festival Fiati al quale Tognatti era solito fornire un determinante apporto. Da tempo a Novara aveva fondato, in seno al Conservatorio, l’ensemble di clarinetti: una sorta di vera e propria ‘famiglia’, al cui interno generazioni di allievi ed ex allievi tornavano con gioia ed entusiasmo, ritrovandosi il sabato pomeriggio (fino a quando è stato possibile), per il piacere di far parte del gruppo, più ancora per la gioia di suonare insieme, progettando concerti, tournées e quant’altro, desiderosi di continuare ad apprendere.
Sensibile e determinato, affettuoso e pur schivo, da buon piemontese. Amato da allievi e colleghi, per quanto possa sembrare un luogo comune, lascia un vuoto davvero incolmabile. (A.P.)