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“TASTI NERI TASTI BIANCHI” 2018/2019

Al via la rassegna “Tasti neri Tasti bianchi” 2018/2019 – Masterclass, seminari e concerti dedicati al mondo delle tastiere.

Il mondo variegato degli strumenti a tastiera, pianoforte, clavicembalo, organo, fortepiano e quant’altro, da cui il titolo Tasti neri Tasti bianchi a riunire in un’unica pubblicazione (brochure) l’intera serie di iniziative – masterclass, seminari e concerti – dedicati per l’appunto alle tastiere: iniziative attivate presso il Conservatorio ‘G. Cantelli’ nel corso dell’anno accademico 2018/19.
Ad occuparsene interpreti di vasta caratura ed ampia esperienza invitati a svelare i segreti del proprio strumento ovvero ad occuparsi di aspetti specifici, interpretativi, organologici, esegetici e via elencando.

Proprio in questi giorni (6-7 febbraio), dopo gli incontri con Kenneth Hamilton e Giuliano Bellorini dello scorso autunno, ecco la master del novarese Simone Pedroni dedicata alla Musica pianistica del ‘900 tra fedeltà al testo e interpretazione, cui faranno poi seguito incontri dedicati al Pianismo Romantico (Cristiano Burato, 18-19 febbraio), all’improvvisazione nelle sue espressioni più vaste (Stefano Battaglia, 28 febbraio 1-2 marzo). E ancora, di spicco la presenza della decana dei clavicembalisti internazionali, la celeberrima ed ammiratissima Emilia Fadini, per lunghi decenni docente al Conservatorio di Milano, alla quale si deve un vasto lavoro esegetico in merito alle Sonate di Scarlatti (8 marzo e poi 15-16 maggio), una master sulla improvvisazione al clavicembalo con Patrick Ayrton (29-30 marzo) una sul basso continuo con la cembalo-organista Nicoleta Paraschivescu che ritorna nuovamente al Cantelli (30 aprile) come già lo scorso anno, quindi Fabio Bonizzoni (titolare al Cantelli stesso) sul versante di Couperin e Froberger (10 maggio).
E non manca nemmeno una master fuori sede, quella di Liuwe Tamminga, a Bologna (24-25 maggio) nel corso della quale gli studenti di organo potranno ammirare, conoscere, apprezzare e suonare i preziosi manufatti (organo Lorenzo Da Prato e non solo) presenti in San Petronio, grazie alla guida sicura ed esperta del titolare della basilica stessa.

Quanto alla denominazione di Tasti neri Tasti bianchi si tratta di una sorta di ‘marchio di fabbrica’, quasi un ‘logo’ specifico del ‘Cantelli’ dacché sotto tale etichetta, in anni trascorsi, vennero prodotti e organizzati convegni, incontri internazionali, seminari e promosse pubblicazioni specifiche.

Non a caso così scrive Roberto Politi – attuale Direttore del Conservatorio Cantelli – nella prefazione alla brochure:

«Riprende, dopo alcuni anni di interruzione, la rassegna “Tasti Neri Tasti Bianchi”, dedicata al mondo degli strumenti a tastiera: clavicembalo, organo, fortepiano e pianoforte. A tali strumenti dedicheremo, nell’arco dell’anno accademico, incontri, masterclass e concerti. L’iniziativa è rivolta principalmente ai nostri allievi ma non esclude la partecipazione di un pubblico esterno al Conservatorio, interessato alle nostre iniziative. I docenti che parteciperanno alla rassegna sono tra i più rappresentativi del panorama internazionale: Emilia Fadini,
decana delle tastiere storiche, tra le prime ad avere introdotto, a partire dagli anni settanta, un approccio al repertorio classico e barocco innovativo per l’epoca; Fabio Bonizzoni, docente del Cantelli, che rappresenta la generazione successiva; Simone Pedroni e Cristiano Burato concertisti affermati in tutto il mondo; Stefano Battaglia e Patrick Ayrton che affronteranno la parte dedicata all’improvvisazione. Sono convinto che tutti gli appuntamenti proposti siano di grande interesse e spero che possano arricchire il curriculum scolastico dei nostri ragazzi, che si incamminano verso la professione musicale».

In un’epoca in cui è assolutamente imprescindibile un approccio filologico, ecco che la ricca messe di iniziative in oggetto va ad arricchire quanto già in sede didattica gli studenti del Cantelli possono apprendere, ampliando in tal modo ulteriormente l’offerta formativa, per un visione della Musica a 360 gradi, dal Barocco al 900: ça va sans dire, in questo caso sul versante specifico dell’ambito tastieristico.