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IN PUNTA D’ARCO SUL CONTRABBASSO (E NON SOLO)

Sabato 25 gennaio 2020 ore 17
La stagione dei Concerti del Cantelli 2019/2020
Decimo concerto
Auditorium Fratelli Olivieri

Due gli eventi di spicco promossi dal Conservatorio Cantelli per il fine settimana, precisamente nei giorni di sabato 25 e domenica 26 gennaio 2020, invariabilmente alle ore 17, presso l’Auditorium Fratelli Olivieri.

Eccoli.
Innanzitutto il consueto appuntamento con i Concerti della stagione del Cantelli e un pomeriggio dal titolo ‘In punta d’arco sul contrabbasso (e non solo)’ sabato 25 gennaio 2020 ore 17.
Questi i protagonisti:
Giorgio Magistroni,contrabbasso
Greta Raciti, pianoforte

In programma musiche di Giovanni Bottesini, tra i maggiori contrabbassisti dell’800 assieme al non meno fecondo Dragonetti. Sarà l’occasione per scoprire (o riscoprire) le potenzialità anche cantabili e virtuosistiche di uno strumento fascinoso quanto, nell’immaginario, sempre troppo confinato al solo ruolo di ‘basso’ dell’orchestra.

Seconda parte di pomeriggio dedicato a musiche del poco noto e ottocentesco Kahn appaiate al sommo Mendelssohn, destinate a clarinetto, corno di bassetto e pianoforte. Nello specifico da non perdere i due Konzertstücke op. 113 ed op. 114 del geniale Mendelssohn che vedono appaiate la sonorità traslucida del clarinetto a quella intrigante e misteriosa del corno di bassetto.
Questi i protagonisti:

Daniele Simoniello, clarinetto
Ivan Corona, corno di bassetto
Ludovica De Bernardo, pianoforte

In Italia, nel corso dell’800 pressoché tutte le risorse – creative organizzative e via dicendo – risultavano concentrate sul teatro, sul melodramma, insomma sull’opera che tanta fortuna aveva presso il pubblico delle maggiori città (Milano e Napoli, Venezia e Bologna, Torino, Roma e Palermo) come pure presso i piccoli centri. Sicché fu tutto un pullulare di teatri, anche nella più remota provincia. Non solo: i musicisti intuirono ben presto quanto confezionare variazioni su noti temi operistici potesse trasformarsi in occasione di successo. Se poi il compositore era anche un virtuoso, egli coglieva il duplice scopo di compiacere il pubblico proponendogli quanto già amava, e nel contempo imponendosi con la vis del proprio talento. E allora ecco flautisti e clarinettisti, pianisti e violinisti. Nel caso di Bottesini, poi (con Dragonetti il più geniale e talentuoso contrabbassista dell’800) l’impresa è ancor più eccezionale, data la natura ‘ingombrante’ dello strumento stesso. Fu vera rivoluzione e da allora anche il contrabbasso poté rivaleggiare coi suoi più agili compagni di percorso, nella famiglia degli archi. A far da ‘sorbetto’ (come nell’antico teatro del ‘700) una graziosa Serenata, per poi fiondarsi tra le pieghe della musica di Mendelssohn, baciato come pochi altri dalla grazia di una ispirazione sempre fresca e zampillante.