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Il Mondo della chitarra (terzo concerto)

IL MONDO DELLA CHITARRA 2021 16° edizione

Terzo concerto venerdì 14 maggio 2021 ore 20
diretta streaming
Protagonista il chitarrista Matteo Magaraci impegnato sul fronte di un programma tutto orientato sul côté novecentesco: inconsueto e davvero ‘denso’ che non mancherà di affascinare gli appassionati di letteratura per chitarra, di attrarre gli specialisti, e così pure di incuriosire non poco il pubblico in generale.

Nello specifico ecco il programma in dettaglio:

Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968)
Tre Preludi Mediterranei op. 176 (1955)
Serenatella
Nenìa
Danza

”Escarraman” op. 177 (1955)
A Suite of Spanish Dances from the XVI Century (after Cervantes)
Gallarda
El Canario
El Villano
Pesame dello…
El Rey Don Alonso el Bueno
La Guarda cuidadosa

Eduardo Sainz de la Maza (1903-1982)
Bolero (1936)

Anche questa settimana, volentieri lasciamo che ad illustrare il programma siano i coordinatori stessi e responsabili artistici della rassegna.

«La figura di Mario Castelnuovo-Tedesco – avvertono giustamente – da sempre è legata alla chitarra, con particolare riferimento ad Andres Segovia che ne fu il più grande estimatore.
Il musicista fiorentino, poi naturalizzato statunitense, conobbe Segovia nel 1932 al Festival di Venezia e subito ne scaturì un’intensa collaborazione che, come nei casi di Manuel Maria Ponce e Federico Moreno Torroba, si protrasse assai a lungo. Tra le prime opere di rilievo le Variations a travers les siecles, la Sonata “omaggio a Boccherini”, la Tarantella e il Capriccio diabolico “omaggio a Paganini” .
Quanto al programma odierno espressamente impaginato dal giovane virtuoso Matteo Magaraci spicca la presenza di Escarraman op. 177 (1955), una suite di danze spagnole del sedicesimo secolo. La composizione prese le mosse da due operazioni che costrinsero il maestro fiorentino ad una lunga convalescenza; per rompere il tedio del riposo forzato – su suggerimento dell’amico Arturo Loria, poi dedicatario di Escarraman – egli si dedicò alla lettura di Miguel de Cervantes, da qui lo stimolo che porto alla realizzazione della suite; il titolo è da porre in relazione a un personaggio degli Ochos entremeses (1615) dello scrittore iberico.

Segovia si dichiarò subito entusiasta dell’opera – scritta a tempo di record tra il 30 maggio e il 10 giugno del 1955 – e si mise subito al lavoro per curarne la diteggiatura in vista della pubblicazione e dell’esecuzione in concerto. I suoi pressanti impegni non gli consentirono di portare a termine il lavoro revisionale se non per il primo brano; il resto dell’opera fu dapprima curato dal chitarrista tedesco Sigfrid Behrend e successivamente da Angelo Gilardino per la collezione di musiche contemporanee da lui curata per le edizioni Bèrben.
L’autore vi utilizza di ritmi di danza tipici del Cinquecento spagnolo elaborandoli però secondo schemi formali caratteristici della musica settecentesca».

Non senza un pizzico di ironia, Castelnuovo stesso scrive della suo lavoro:

[…] è dalla posizione di un osservatore ironicamente straniato che egli osserva e rivive il clima delle danze di Corte (Gallarda, El Rey don Alfonso el bueno, quest’ultima ritagliata nello stile delle diferencias vihuelistiche), gioca sul doppio senso del titolo El villano, sia per reinventare la danza che portava quel nome che per schizzare il ritratto umoristico di un contadino dai modi rozzi e impacciati, si diverte con le agili volute della Giga intitolata El Canario, come per aggiungersi alla schiera dei chitarristi-compositori antichi che diedero numerose e differenti versioni di quella danza, o finge di commuoversi nel lamento intitolato Pesame dello…, dove trova comunque il modo di piazzare le piroette di un punteado chitarristico che fa il verso agli autori spagnoli, non antichi, ma… novecenteschi.

Quanto ai Tre preludi mediterranei – ancora avvertono i coordinatori artistici – «sono a torto una delle opere maldestramente definite “minori”. Ciò è probabilmente imputabile ad una lettura del testo mediante l’utilizzo di uno strumento per così dire ‘di sintesi’ qual è il pianoforte che, se appunto consente di tradurre in suoni quasi ogni cosa, mal si addice a definire l’oggetto timbrico per il quale il testo si caratterizza.
Serenatella, Nenia e Danza descrivono nostalgicamente, con tutta la sapienza dell’autore, la cultura musicale popolare italiana. Nenia in particolare è scritta nell’inconsueta (e scomoda) tonalità di mi bemolle maggiore, mentre alcuni episodi della Danza molto riusciti dal punto di vista strumentale connotano un gesto compositivo strettamente connesso al protagonista (lo strumento) per il quale è composto…»

Chiude il programma un brano dello spagnolo Eduardo Sainz de la Maza, originario di Burgos. «Compositore e chitarrista, ha dedicato alla chitarra una ventina di composizioni. Apparteneva ad una amiglia di artisti: suo fratello maggiore Regino fu chitarrista (dedicatario del Concierto de Aranjuez di Rodrigo) e il fratello minore pittore di buon livello. Studiò composizione a Barcellona con Enric Morera alunno di Isaac Albeniz e Carlos Pedrell. Quanto al Bolero scritto nel 1936, è pagina elegante pervasa da richiami di matrice popolare spagnola; uno dei primi brani dedicati alla chitarra non ancora pervasi dalle influenze impressioniste e talvolta con matrici jazz che caratterizzano le composizioni della sua maturità scritti a decorrere dal 1950».


Rammentiamo che l’edizione 2021 del Mondo della chitarra ha preso le mosse lo scorso 30 aprile e si protrarrà sino al prossimo 4 giugno per un numero complessivo di sei appuntamenti.

Utilities: tutte le dirette streaming dei recital hanno inizio alle ore 20 presso l’Auditorium F.lli Olivieri.

Per le dirette è sufficiente collegarsi al
Canale YouTube del Conservatorio Cantelli Channel
(https://www.youtube.com/channel/UCHpyelnz6DyNcQAYQQ_OnLA)
Sito Web Cantelli: Conservatorio “Guido Cantelli” Novara (https://consno.it/)