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‘CHITARRA, FLAUTO, CELLO E PIANOFORTE. UN GRAN BEL MIX’

Sabato 30 novembre 2019 ore 17
Auditorium Fratelli Olivieri

Quarto Concerto della stagione dei
Concerti del Cantelli 2019/2020

Fabio Bussola chitarra
Ilaria Torricelli flauto
Davide Cocito violoncello
Eri Hamakawa pianoforte

‘Chitarra, flauto, cello e pianoforte. Un gran bel mix’
Musiche per chitarra di Castelnuovo-Tedesco, Ponce, Regondi
Due Trii: di C.M. von Weber e Gaubert

Musica da camera, al Cantelli sabato 30 novembre 2019 alle 17,
per il quarto appuntamento di stagione.

Protagonisti la chitarra di Fabio Bussola (già premiato in vari e prestigiosi concorsi e di recente protagonista in un applaudito concerto con l’orchestra),
il flauto di Ilaria Torricelli (recentemente laureata e con già al suo attivo esperienze cameristiche, solistiche e in svariate produzioni orchestrali) il violoncellista Davide Cocito (giovanissimo anch’egli ma con un palmarès già significativo e presenze in varie formazioni cameristiche e orchestrali) nonché la pianista nipponica Eri Hamakawa, solista di innegabile sensibilità, apprezzata in recital dal variegato programma. E si tratta invariabilmente di ‘frutti’ del vivaio cantelliano, insomma di ottimi allievi del Conservatorio novarese, tuttora nella fase finale della loro formazione. Bene impaginato il programma che presenta una smazzata di pagine chitarristiche in apertura di pomeriggio e ben due Trii nella formazione di flauto violoncello e pianoforte. A quanto indicato nella brochure occorre infatti aggiungere il bel Trio del flautista, compositore e direttore d’orchestra francese Philippe Gaubert (1879-1941) che ci certo riserverà non poche sorprese agli ascoltatori, in coda al brillante Trio di Carl Maria von Weber.

Era ebreo, Castelnuovo Tedesco, sicché per lui, negli anni delle tragiche leggi razziali, fu giocoforza emigrare negli States: dove trovò nuovi stimoli culturali, insegnò, approfondì i propri orizzonti e, ça va sans dire, soprattutto compose. E compose parecchio, specie per il suo strumento prediletto, la chitarra, tra i massimi autori del ‘900 ad avervi dedicato una sistematica attenzione e veri e propri capolavori. Quanto ai suoi brani dagli allusivi titoli, tentano un riuscito gemellaggio tra le arti evocando la pittura del sommo Goya, che per inciso affascinò altresì il pianista Granados (Goyescas). Quanto al messicano Ponce, si tratta di altro nume tutelare entro la letteratura per chitarra, smaliziato nel dar corpo al folklore della sua terra elevandolo ad arte sopraffina, mentre col poco noto e ottocentesco Regondi si compie un salto indietro nel tempo e le sorprese non mancheranno. Poi ecco una bella formazione di trio – flauto violoncello e pianoforte – e Carl Maria von Weber, figura chiave del teatro romantico, col Franco cacciatore, Euryanthe ed Oberon, ma autore altresì di pagine brillanti quali il notissimo e rutilante Invito alla danza. Per lo più in bilico tra allure salottiera e consapevole ripensamento dei classici, la sua produzione cameristica. Tutta da rivisitare (e amare).
In chiusura il bel Trio del francese Philippe Gaubert.