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PIANOFORTE, CLARINETTO, VIOLA E… I BIRILLI

Sabato 15 febbraio 2020 ore 17
Auditorium Fratelli Olivieri – ingresso libero
La stagione dei Concerti del Cantelli 2019/2020
Tredicesimo concerto
protagonisti:
Ryutaro Sugiyama, pianoforte

Gabriele Mercandelli, clarinetto
Carmelo Patti, viola
Yuki Mihara, pianoforte
Pianoforte, clarinetto, viola e… i birilli

Tredicesimo appuntamento con i Concerti della stagione del Cantelli sabato 15 febbraio 2020, alle ore 17, presso l’Auditorium Fratelli Olivieri, come sempre con ingresso libero, appuntamento dedicato alla musica da camera.
Tutta pianistica la prima parte, con pagine di Mozart (la pre romantica Sonata K 310) Chopin e Poulenc (la divertente Toccata), affidate alle mani di Ryutaro Sugiyama.
La seconda parte vede invece protagonista il trio nella formazione (relativamente inconsueta) di clarinetto, viola e pianoforte e allora pagine del sommo Mozart (del quale si ascolta il celeberrimo Trio K 498 detto ‘dei birilli’ concepito per siffatta formazione) e dell’ottocentesco Bruch. Solisti Gabriele Mercandelli, clarinetto Carmelo Patti, viola Yuki Mihara, pianoforte.
Un menu vario e succulento, col pianoforte a far da padrone nella prima parte. E allora ecco il Mozart della Sonata K 310, tutta febbrile inquietudine, dacché legata alla scomparsa repentina della madre a Parigi. Nessuna concessione alle lacrime, solo un alone di rimpianto nel tempo lento e la virile accettazione del dolore: sublime, e dire che Wolfgang aveva appena vent’anni. Poi l’arabescante Improvviso che Chopin compose nel 1837: musique de salon, ancorché di non comune finezza, come Valzer e Mazurke. E ancora, il novecentesco Poulenc che reinventa l’arcaica forma tastieristica della Toccata (dai Tre Pezzi del 1928) con un’eleganza tutta sua, infondendovi un’abbacinante verve: Horowitz la suonava da dio.
Che Mozart adorasse il clarinetto è arcinoto. È del 1786 lo spassoso Kegelstatt Trio K 498 detto ‘dei birilli’ poiché composto forse durante una partita ad un antesignano del nostro bowling; l’anno delle Nozze di Figaro e, non a caso, ne rilancia la medesima joie de vivre. La dedica alla pianista Franziska von Jacquin. Alla ‘prima’ prese parte Wolfgang stesso, imbracciando la viola, clarinettista di lusso l’amico Stadler. Completano il programma due pagine di Bruch, passato alla storia (quasi) solo per il bel Concerto violinistico.